Recensione di Silvio Coccia

ARCHEO – ARCHITETTURA ESISTENZIALE

L’Arte è lo studio delle forme, del loro conseguirsi e susseguirsi e, in ultimo analisi, l’evolversi futuro delle forme stesse.

Ma ciò che più affascina l’artista, al di la della sintesi attuale e storica, è la ricerca della forma primitiva da cui tutto è conseguito ed ancora consegue.

E’ il tema che ha caratterizzato l’arte moderna ed ancora condiziona l’arte contemporanea, vedendo in prima linea scultori e grafici, creando non poche suggestioni ai pittori, i quali debbono tradurla in realtà cromatico – dinamico – espressiva.

Ma se ciò è propria dell’arte, la problematica in discorso, non può non interessare, anzi ne siamo certi, l’architettura, la quale entra ed esce a piacimento nel mondo dell’arte, per farsi ora progetto, ora costruzione, ora evoluzione strutturale della forma finalizzata all’esistenza sia individuale che collettiva.

Seguendo quanto in discorso, il nostro artista ha colto l’intuizione dell’effetto della forma prima, il segno quel segno impresso da una anonima mano nella nostra preistoria; segno da cui è conseguita la rappresentazione del mondo reale e contingente di quel tempo, non scevra anche da interpretazioni e suggestioni emozionali sia individuali che collettive.

E il modello che più specificamente ha influenzato quei primitivi artisti è certamente il mondo delle forme naturali, sia fisiche che biologica.

Ed è una struttura biologica o “modello” che l’artista prende in considerazione come partenza e nesso necessario per lo sviluppo della società umana, sia sotto il profilo insediativi-urbanistico, che in quello di una costruzione ideale del mondo, sia fisico che spirituale.

Ed il modello di riferimento, secondo l’artista, fu l’albero, il quale denotava, nell’ambiente, la certezza della vita, secondo l’assunto che là dove egli si ergeva, vi fosse acqua, conseguendone altresì la convenienza di un riparo e di una difesa.

Silvio Coccia

Mostra Marciano Art
Settembre 2001