Recensione di Cala Rugger

Produzioni artistiche/Patrizio Moscardelli

Essere, pensare, credere – è ciò che aspira un uomo, per un artista tutto ciò è vitale, cerca l’incontro con se stesso, con la sua anima, la natura non gli è ostile, la cerca, le viene incontro, una simbiosi quasi perfetta tra l’essere e la dimensione grandiosa, esuberante, talora inafferrabile come la natura, il suo cuore.

L’Autore si dispone all’incontro con il fervore della sua arte, il colore è la traccia per giungere a un possibile approdo, segno e idea si confondono – tutto riversato su quello spazio dove accade l’imprevedibile, l’aspirazione a un mondo perfetto; dunque-segno, dunque, materia, forma che all’apparire travolge un pensiero, il ritmo del sangue imprime velocemente ciò che si agita nel petto e nella mente, i giri concentrici rivelano pienezza dell’esistere che non teme turbamenti, o se giungono inaspettati, dolenti, presagi di verità o di ribellione, vengono catapultati all’interno di un grande cuore che palpita e vive di intime certezze. L’Autore con leggerezza dell’essere imprime sulla tela un suo credo, lo spinge a scandagliare un pensiero, talora la sua oscurità, i suoi silenzi, le sue rivelazioni che illuminano a tratti la concezione di una vita all’insegna di una ricerca ed il suo infinito.

Cala Rugger

Association International

Des Critiques Littéraires